Assegnato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale un appalto da 26 milioni di euro, esclusi altri 7 operatori. L’obiettivo dell’Authority è arrivare a oltre 1 milione di crocieristi
Il lavoro prevede l’Escavo dei fondali del Bacino Crispi n°3 fino a quota -12,00 m s.l.m.m. per un volume complessivo di circa 106.000 mc.
Su una parte di tali volumi (sabbie pari a circa 84.000 mc) sarà eseguito un trattamento di bonifica mediante un impianto di Sediment Washing di proprietà RCM mentre sulla restante parte (calcareniti pari a circa 22.000 mc) si procederà alla frantumazione mediante apposito impianto.
A seguito di tale processo di frantumazione sarà prodotta una aliquota degli aggregati necessari al confezionamento dei 48.000 mc di calcestruzzi, realizzati in situ, afferenti la realizzazione dei massi necessari al rifiorimento della mantellata foranea del molo industriale.
I lavori si completano con la realizzazione di 14.000 mq di piazzali previa l’esecuzione di un intervento di consolidamento dei terreni sottostanti mediante processo di vibrosostituzione (10.032 ml) nonché con interventi di rimozione e sostituzione di bitte di ormeggio e con il consolidamento di sgrottature rinvenute sulle banchine adiacenti all’area di dragaggio (banchina Sammuzzo).
La durata dei lavori non dovrà superare i 450 giorni
Intervengo per la prima volta su questo sito che apprezzo e che seguo da lettore da anni. Lo faccio per segnalare, da medico Pneumologo, i pericoli conseguenti al programma di dragaggio dei fondali che consentirà l’attracco in porto delle navi da crociera più voluminose. Nulla quaestio sul vantaggio economico di avere la nostra città nel circuito turistico di questi grandi operatori, ma ritengo che non abbia senso precludere l’accesso al centro città alla 500 dello zio Totò in quanto inquinante e lasciare attraccare a poche decine di metri da Piazza Politeama questi veri e propri palazzi galleggianti rovesciati che, per mantenere in funzione i generatori che alimentano tutti gli impianti di bordo, bruciano gasolio ad alto tenore di zolfo. Immaginate via Emerico Amari trasformata “si fa per dire” nella nostra Rambla con un tasso altissimo di inquinamento. Per avere un’idea, le navi da crociera ancorate nei porti spagnoli hanno riversato nelle zone economiche esclusive (ZEE) spagnole circa 15.000 tonnellate di ossidi di zolfo, una quantità oltre 50 volte superiore a quella dei circa 23 milioni di veicoli circolanti nel Paese (fonti: https://www.transportenvironment.org/publications/one-corporation-pollute-them-all e https://gisetrasporti.com/navi-da-crociera-studio-emissioni-inquinanti/. .Il problema è serissimo e ha già condotto a un progetto di elettrificazione delle banchine liguri dei porti di Genova e Savona. Spero che qualcuno in questo sito sollevi il problema a livello politico e che si avvii un programma di elettrificazione delle banchine del porto di Palermo. Altrimenti non ha senso parlare di lotta all’inquinamento, di mobilità sostenibile e di limitazioni al traffico veicolare.
Benvenuto chirone!
È bello leggere un commento, sereno e argomentato fondato sulle conoscenze, tuttavia mi sembra che nel progetto di restyling del porto siano comprese proprio le opere di elettrificazione delle banchine, che tu stesso auspichi, per evitare che questi ammassi di ferraglia galleggiante restino con i motori accesi in pieno centro
In effetti non si va oltre le pie intenzioni. Non esiste né un finanziamento, né un progetto di massima, ma solo enunciazioni di principio (fonti: https://palermo.meridionews.it/articolo/80036/dal-cipe-39-milioni-per-il-porto-di-palermo-in-attesa-dellelettrificazione-delle-banchine/; https://www.fasi.biz/it/notizie/investimenti/22777-mit-54-milioni-di-investimenti-nel-porto-di-palermo.html;). Per fortuna, Legambiente Sicilia è a conoscenza del problema e certamente farà opera di vigilanza (https://www.trenoverde.it/old-post/palermo-i-motori-delle-navi-grossa-fonte-dinquinamento-zanna-legambiente-vigilare-su-norme-di-riduzione). Non vorrei che, come spesso accade a Palermo, si ragioni secondo la logica del “per ora partiamo, poi u’ Signuri ‘nnaiuta”. Apprezzo molto il dinamismo e la fattività dell’attuale management del porto di Palermo che ha certamente agito in modo da ridare senso al nome stesso di “pan-ormos”. Bisogna solo sollevare il problema nella speranza che tutti coloro che blaterano sulla salute dell’aria non ignorino un enorme problema come questo che mi ricorda tanto le evengeliche travi e pagliuzze. Saluti.
tutto sacrosanto, ma vorrei ricordare a tutti che anche l’elettricità è inquinamento a meno di produrla da fonti rinnovabili. Mi sto rendendo conto chr tutti questi lavori decennali non sono mirati a migliorare la vivibilità della città ma a portare più soldi, forse.
faber, anche l’elettricità è inquinamento, ma una centrale elettrica lontana dai centri urbani, seppur alimentata a gasolio, non ha lo stesso impatto di migliaia di navi appiccicate ai palazzi.
l’inquinamento locale è una cosa, quello globale e delle emissioni sono un’altra cosa. a palermo c’è un problema di inquinamento locale, che in alcune zone raggiunge livelli altissimi a causa di traffico, navi e riscaldamento. se un’industria lontana dai centi abitati alimentasse le navi ferme al porto e consentisse loro di spegnere i motori, la situazione sarebbe molto migliore.
A proposito di centrali energetiche lontane dai centri urbani, l’isola per l’energia in progetto in Danimarca, avrebbe il vantaggio di non disturbare la popolazione a livello acustico e visivo:
https://www.youtube.com/watch?v=UwkVL8A-8t4
In effetti alcuni di noi avevano parlato dell’inquinamento prodotto da questi condomini popolari galleggianti. Grazie per averci spiegato che esisterebbe un’alternativa.
Le sue considerazioni sono assolutamente ragionevoli e corrette, ma va precisato che parliamo di un qualcosa del tutto slegata con la questione del dragaggio. A Palermo ormai da tempo fa scalo la seconda nave più grande al mondo (7500 persone, 181.541 t.s.l.). Ma anche l più grande, ha il medesimo pescaggio (9,2 metri) che il porto può gestire tranquillamente con l’approdo sul molo adiacente.
Riguardo l’elettrificazione delle banchine, allo stato attuale ci sono solo tante parole al livello nazionale, ma pochi interventi concreti. Tra i fiumi di centinaia di milioni che verranno investiti nel porto al momento non vi è notizia dell’elettrificazione, al contrario di molti appalti che sono partiti da tempo, ed altri della quale si parla attivamente poiché relativamente imminenti, esattamente come precisato nell’intervento di Irexia.
In una relazione sull’ inquinamento, presentata a Palermo nel 2019 da LEGAMBIENTE, emergevano nel complesso “ risultati non allarmanti” anche se in alcune zone l’inquinamento era decisamente preoccupante in termini di qualità dell’aria che i cittadini respirano e per i rischi per la salute.
Il monitoraggio era stato realizzato nelle giornate del 15 e 16 gennaio 2019 in otto punti “critici” della città di Palermo, dove sono state portate avanti misurazioni hot spot di un’ora delle polveri sottili (Pm10), con particolare attenzione ai picchi di inquinanti registrati.
La situazione più critica fu quella registrata all’entrata del porto su via Francesco Crispi, dove i valori medi di polveri sottili (Pm10) registrati furono di 59,4µg/mc, con picchi di 143µg/mc
Su via Maqueda, invece, la media oraria fu di di 17,1µg/mc (siamo in un’area pedonale); nell’area di Cala di fronte al porticciolo la media fu di 21,3µg/mc e al Ponte Giafar di 29,5µg/mc.
Cioè in via Crispi l’inquinamento di polveri sottili era 4 volte quella di via Maqueda ( zona pedonale) e del porticciolo della Cala.
Perché via Crispi era ( ed è) più inquinata della Cala , di via Maqueda e di via Giafar?
“Nelle città portuali ,come Palermo, le navi, specie quelle da crociera, contribuiscono in maniera rilevante all’inquinamento atmosferico a causa di motori alimentati da olio combustibile pesante (HFO) – carburante ad alto contenuto di zolfo residuato dalla raffinazione del petrolio – che emettono anidride solforosa in misura fino a 3.500 volte superiore a quella dei motori delle automobili e producono emissioni pari a quelle prodotte da migliaia di auto ferme al semaforo con motore acceso per 10-12 ore.
Il recente rapporto della European Environment Agency (EEA) stima che nelle regioni portuali, circa il 55-77% delle emissioni totali di inquinanti atmosferici proviene dalle navi.”
dott.chirone, lei ha centrato il punto. occorre elettrificare le banchine, e in futuro anche le navi. non sono mai stato un sostenitore delle navi da crociera e della trasformazione di palermo in una fabbrica del turismo, ma i nostri politici hanno idee diverse, l’ilva del turismo causerà certo la morte dello zio totò, ma sarà una morte spensierata, colorata, accompagnata da un corteo di “padrini” e di friscaletti lungo il cassaro pedonalizzato. il norditalia si prende le infrastrutture e l’alta velocità, noi i cannoli e le magliette di don corleone.
fermiamo l’ilva del turismo che nasconde il mare e inquina i polmoni.
Non si può fare, perché non è così che funziona il mondo. Queste non sono neanche proposte, ma idee buone per un universo parallelo.
Le compagnie tra l’altro sono così interessate su Palermo che hanno firmato contratti pluridecennali. Trovo fortemente egoistico negare alla città questa importantissima fonte di lavoro, a prescindere dai gusti personali.
Si tratta solo di diversi modelli e diverse idee di sviluppo. A mio modo di vedere il turismo-spazzatura crocieristico porta sviluppo EFFETTIVO E DURATURO più nel mondo delle favole che in quello reale, calcolati i “pro e i tanti “contro”.
Si era in un universo parallelo anche quando ci si opponeva ai petrolchimici nelle spiagge più belle o alle gettate di cemento indiscriminate degli anni ’60/80 o ai missili nucleari a Comiso o si caldeggiavano le pedonalizzazioni negli anni ’90. Lottare per il bene comune non vuol dire essere in un mondo parallelo, piuttosto sarebbe da analizzare la diffusa tendenza ad assecondare sempre, comunque e acriticamente, i peggiori andazzi, sponsorizzati da gruppi d’interesse economico, spacciandoli per progresso e modernità. La Sicilia ne sa qualcosa. E pure la connessa e fastidiosa abitudine di prendere per svitati tutti quelli che riflettono invece di accodarsi supinamente.
Abbiamo detto che inquinano: è vero. Ce li dobbiamo sorbire (i fumi): è vero. Ma pure “così funziona il mondo” non si può tollerare.
P.S.: che draghino mi pare giusto, ma si mettano d’impegno per finire di inquinare, visto che il modo c’è.
Allora niente navi e tagliamo la Sicilia fuori dalle rotte crocieristiche. O ne approfittiamo noi o sarà qualcun altro.
Poi che sia giusto elettrificare ok, però mi è parso di capire che qualcuno caccerebbe via a prescindere le navi da crociera, e subito il che è diverso dal discutere di interventi potenzialmente risolutivi sul lungo termine.
E’ questo che dobbiamo chiedere:, eliminare l’eccesso di inquinamento… se non lo chiediamo forte noi, qui, chi dovrebbe chiederlo e dove? Se nemmeno poniamo il problema, che ci resta?
Al di là di ciò che ognuno di noi pensa del turismo crocieristico. Vedo che su questo (inquinamento) siamo d’accordo, non avevo dubbi.
per destra e sinistra, le polveri sottili dei ricchi puzzano meno di quelle dei poveri. hanno il marchio “dop”. ogni sbuffo di crociera crea un posto di lavoro. e cosa crea lo zio totò?
Zio Totò crea odore di stigghiole arrostite e panelle fritte. Magari sono odori forti ma a PM10 zero 🙂
l’ultimo commento del dott.chirone non è stato ancora approvato. fa riferimento all’elettrificazione di genova e savona. contiene dei link interessantissimi scambiati per spam, si prega gli amministratori del sito di approvare il commento.
Non sapremo mai quanti turisti veri porta il turismo croceristico, vero è che è un mordi e fuggi ma vero è che spesso veicola le future scelte, le proprie ma sopratutto quelle degli altri, è indubbio che nel caso di palermo il turista, che lo voglia o no, sarà nel tempo il miglior sponsor per la nostra città, ripeto difficilmente si può capire se un turista che verrà nel tempo abbia deciso di venire a trovarci sol perché qualcuno ha parlato bene di palermo, ma ci può stare anche questa ipotesi
Ad ogni modo che ben venga anche questo turismo ed è giusto adeguare le infrastrutture
Volendo si può sfruttare anche la diga foranea dove il fondale è parecchio profondo
Ma ad ogni modo la città deve farsi trovare pronta, la rambla deve brulicare di negozi e l’ ordine e la pulizia deve esser una costante
Un ultima annatozione, in Danimarca ci sono già traghetti che funzionano con impianti a idrogeno o con sistemi fotovoltaici, il problema dell’inquinamento nel tempo sarà superato!
l’elettrico è molto più vicino di cio che pensiamo, la fiat (fca stellantis) per avere le idee chiare fra 4/5 anni se non prima non produrrà più auto a benzina o diesel ma solo.elettriche
Vale pure per i fuoristrada, furgoni ed auto di grossa cilindrata..
Inevitabilmente le navi da crociera prima o poi si adegueranno, sopratutto in entrata ed uscita dai porti
Riposto (adattandolo) un commento inserito ormai due giorni fa che mi risulta ancora “in attesa di moderazione” e proabilmente non pubblico. Sono all’esordio su questo sito e mi scuso se dovessi ripetermi; come disse il Papa polacco: “se sbaglio, mi corrigerete”. Non è vero che a Palermo ci sia già un progetto perché in effetti qui non si va oltre le pie intenzioni. Non esiste un finanziamento, ma solo vaghe enunciazioni di principio (fonti: https://palermo.meridionews.it/articolo/80036/dal-cipe-39-milioni-per-il-porto-di-palermo-in-attesa-dellelettrificazione-delle-banchine/; https://www.fasi.biz/it/notizie/investimenti/22777-mit-54-milioni-di-investimenti-nel-porto-di-palermo.html;). Per fortuna, Legambiente Sicilia è a conoscenza del problema e certamente farà opera di vigilanza (https://www.trenoverde.it/old-post/palermo-i-motori-delle-navi-grossa-fonte-dinquinamento-zanna-legambiente-vigilare-su-norme-di-riduzione). In mancato contrasto, l’elettrificazione dei porti di Genova e Savona è in fase di realizzazione (fonti: https://liguria.bizjournal.it/2019/07/porto-di-genova-partita-lelettrificazione-delle-banchine/ e https://www.portsofgenoa.com/it/green-port/iniziative-green.html). A Palermo corriamo il rischio che, come al solito, si ragioni secondo la logica del “per ora partiamo, poi u’ Signuri ‘nnaiuta”. Non ho capito poi perché mai si dovrebbero dragare i fondali del porto se non per aumentare il traffico di questi grattacieli rovesciati galleggianti. Secondo uno studio della rivista Transport&Environment sull’inquinamento atmosferico prodotto dalla grandi navi passeggeri, 203 vascelli causano più emissioni di 260 milioni di veicoli; ancora, tra le prime 50 città costiere più colpite dall’inquinamento delle navi da crociera 10 sono italiane. Palermo attualmente è al 35° posto in Europa e all’ottavo in Italia. E’ fatale che, se noi non agiamo mentre gli altri si muovono, scaleremo questa triste graduatoria molto presto con le ovvie conseguenze negli anni a venire per la salute della nostra gente. Apprezzo molto il dinamismo e la fattività dell’attuale management del Porto di Palermo che ha certamente agito in modo da ridare senso al nome stesso di “pan-ormos”. Bisogna solo sollevare il problema nella speranza che tutti coloro che blaterano sulla salute dell’aria non ignorino un enorme problema come questo che mi ricorda tanto le evengeliche travi e pagliuzze. Saluti.
Caro Chirone, se ormai è certificato che l’inquinamento atmosferico, nelle grandi città marittime, è legato soprattutto alle grandi navi da crociera, purtroppo da noi qualcuno continua a far finta di non capire .
Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Planetary Health, ha analizzata la correlazione fra la presenza di inquinanti atmosferici, quali le polveri sottili e il biossido di azoto, e mortalità ,
L’importante studio è stato condotto dai ricercatori dell’Institute for Global Health di Barcellona coadiuvati da altri istituti in Europa e negli Usa.
La ricerca, ha analizzato i dati di ben 858 città europee (di cui 90 italiane)
I risultati apparentemente sono sorprendenti, infatti Palermo risulta tra le meno inquinate o precisamente dove il fenomeno ha il minore impatto negativo sulla popolazione.
Palermo è infatti al 79° posto tra le 90 città italiane ( dove 1 indica la peggiore posizione e 90 la migliore)
In altre parole , nonostante il traffico caotico, causato dai tanti cantieri infiniti , dalla viabilità insufficiente e carente , dal manto stradale pieno di buche e la mancanza di controlli, Palermo non è, come qualcuno vuole sostenere , una specie di “ camera a gas”.
Immediato il commento del sindaco Orlando :
“Sono dati che, per quanto incoraggianti per una posizione in classifica ed una valutazione complessiva più che accettabile, confermano la necessità di intervenire con misure drastiche per ridurre l’inquinamento, soprattutto quello generato dal …….TRAFFICO AUTOMOBILISTICO.
Una ulteriore conferma della necessità di puntare su pedonalizzazioni, incremento e rafforzamento della mobilità dolce e sostenibile “
P.S Cosa significa “ confermano la necessità di intervenire con misure drastiche per ridurre l’inquinamento, soprattutto quello generato dal TRAFFICO AUTOMOBILISTICO”.
Forse,invece di potenziare il servizio pubblico vuole istituire la ZTL 2 ?
Come vedi , non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire .
Se in via Maqueda ( zona pedonale ZTL) la percentuale di polveri sottili è quasi uguale a quella della trafficatissima via Cala, e in via Crispi ( davanti al porto), e 4-5 volte più alta, forse un motivo c’è ?
il sindaco non può fare nulla per l’elettrificazione delle banchine. si sa che la città di orlando finisce dove c’è il cancello di via crispi, e poi comincia un’altra città, quella del dott.monti. queste due città non si parlano, non si conoscono. non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. si possono dare a orlando i meriti di quello che avviene oltre al cancello? no. e le colpe? neppure.
anche l’ilva ha il suo cancello. i fumi attraversano il cancello e invadono la città di taranto. si poggiano sui balconi e sui panni stesi. il sindaco di taranto può soltanto chiudere le scuole e le finestre dei palazzi. il cielo è rosso e il cancello dell’ilva è sorvegliato anche di notte. il sindaco decide in base al vento.
forse il paragone è un po’ esagerato, ma si chieda al dott.monti: che intenzioni ci sono riguardo all’elettrificazione delle banchine? cosa si vuol fare per l’inquinamento?
non sarebbe il caso di istituire una ztl delle navi? pedonalizzare il mare? scavare un tunnel e farci entrare le crociere?
Alla trafficatissima via Cala siamo fronte mare e via Maqueda è interclusa. Il significato di questa oscura espressione lo lascio alla tua fantasia. E comunque la colpa è di Orlando. Che non fa passare le navi da crociera in via Maqueda perchè si è fissato con l’isola pedonale e la ZTL..
Ehi del sito. Do you reach me ? C’è qualcuno in ascolto. Ho postato tre interventi. Due sono in attesa di approvazione e, siccome ho messo le fonti delle informazioni che fornisco alla comunità affinché non si scambino i fatti e i dati pubblicati per opinioni personali, sono stati scambiati per SPAM. Risultato: esordisco con un bel meno cinque di punteggio non avendo fatto nulla di scorretto. Peraltro il problema è stato sollevato anche dall’utente punteruolorosso che ringrazio. Ho scritto un messaggio a tre degli indirizzi indicati e due mi sono ritornati indietro. Fate qualcosa, per cortesia. Grazie
mi unisco al dott.chirone. restituiamogli i punti e pubblichiamo i suoi commenti.
Abbiamo provveduto ad approvare i commenti che contenevano dei link e che venivano automaticamente messi in attesa
AGGIORNAMENTO. In un incontro tenutosi oggi a Palermo con la delegazione della Commissione Trasporti della Camera, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, ha annunciato l’impego prossimo di 197 M€ per una serie di opere tra cui l’attività di elettrificazione delle banchine nei quattro porti (fonte: Live Sicilia). Ne prendiamo atto con immensa soddisfazione, anche se non si può fare a meno di notare che l’argomento “elettrificazione” non fu sfiorato dallo stesso lo scorso 29 Marzo in occasione della presentazione del progetto “Interfaccia” riguardante la riqualificazione delle aree che separano il porto di Palermo dal centro cittadino. Meglio tardi che mai.
https://livesicilia.it/2021/06/10/monti-il-porto-di-palermo-deve-connettersi-alla-citta/
Si muovono, bene.